LEIBNIZ

 



LA METAFISICA DELLE MONADI

Leibniz afferma che il nostro è il migliore dei mondi possibili, infatti Dio ha scelto il meglio secondo ragione tra infinite possibilità, per tanto la libertà divina coincide con la razionalità.

Il filosofo sostiene anche una condizione dinamica della realtà in cui a fondamento di realtà meccanicistica vi è una dimensione sostanziale metafisica, cioè la forza viva che è l’essenza delle sostanza individuali.

Inoltre egli afferma che nel mondo vi sono infinite sostanza individuali: le monadi, che sono centri di forza semplici, immateriali e privi di estensione, ma anche entità complete e autosufficienti, dotate di capacità rappresentativa.

Percezione— attività mediante la quale le monadi percepiscono in modo oscuro e confuso l cose esterne.

Appercezione— la conoscenza chiara e distinta dell’attività percettiva.

Vi sono tre tipologie di monadi:

1. Quelle del tutto prive di coscienza

2. Gli animali

3. Gli spiriti superiori

Egli afferma che sono state create da Dio, la monade suprema, il quale pone tra le monadi un’armonia prestabilita grazie a cui vi è un accordo perfetto tra gli eventi che accadono in ciascuna di esse e quelli che accadono nelle altre.

LA LOGICA E IL PROGETTO DI MATEMATIZZAZIONE DEL PENSIERO

Leibniz elabora un metodo logico per matematizzare il pensiero, cioè per ridurre le operazioni mentali a un calcolo.

Egli elabora quindi una distinzione tra verità di ragione e verità di fatto. La prima sono le verità necessarie in cui il predicato è implicito nel soggetto da cui può essere dedotto con necessità, e riguardano il mondo della logica e si fondano sui principi di identità e non contraddizione. La seconda sono le verità contingenti i cui predicati non possono essere dedotti dal soggetto e il cui contrario è sempre possibile, e riguardano il mondo reale  si fondano sul principio di ragion sufficiente.

LA QUESTIONE DEL MALE E LA TEODICEA

Nei saggi di teodicea affronta  un interrogativo fondamentale: perché Dio, che è causa di tutto, pur essendo onnisciente e onnipotente ha creato il male? A tale quesito il filosofo risponde affermando che Dio non poteva creare un mondo perfetto, in quanto sarebbe stato uguale a lui, e dice anche che il male coincide con la mancanza di essere e di bene e può essere di tre tipi:

1. Il male metafisico

2. Il male fisico

3. Il male morale o peccato

Il filosofo intende giustificare l’ordine del mondo e la giustizia divina attraverso una visione metafisica ottimistica e afferma che la volontà divina si distingue in volontà antecedente, Dio tende unicamente al bene, e la volontà conseguente, Dio tende al meglio possibile; pertanto Dio permette il male in vista del bene, ad esempio permette il peccato avendo scelto come bene maggiore di dotare l’uomo di ragione e libertà.


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